Andiamo bene…
- At April 19, 2007
- By gloria
- In Linguistics, Personal
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Lettera CRUI del 19 aprile 2007
Mancano 1,5 miliardi
Difficile assumere più di 500 ricercatori e impossibile pagare gli aumenti degli stipendi
Roma, 19 aprile. L’attuale situazione finanziaria in cui versano le Università è drammatica: mancano 1,5 miliardi di euro. E’ quanto emerso nella seduta di oggi dell’Assemblea Generale della CRUI.
Per senso di responsabilità i rettori fanno presente che senza provvedimenti urgenti e adeguati le Università non potranno pagare gli aumenti stipendiali né dei docenti né del personale tecnico-amministrativo. Questi aumenti sono stabiliti dalla legge con meccanismi che non prevedono la corrispondente copertura.
In tali condizioni sarà estremamente difficile che gli Atenei possano trovare risorse per reclutare le decine di migliaia di aspiranti ricercatori. Con i fondi previsti dalla Legge Finanziaria (art. 1, c. 650) per quest’anno ne potranno essere assunti appena 500.
All’inizio del 2007 le Università già denunciavano una riduzione delle risorse pari a circa un miliardo, limitando il calcolo ai costi sostenuti nel solo biennio 2005/2006. La cifra è così composta:
- 640 milioni per gli incrementi degli oneri stipendiali (classi biennali, ricostruzioni di carriera e miglioramenti economici del personale docente nonché incrementi da CCNL relativi all’ultimo biennio del personale tecnico-amministrativo) In questo modo la percentuale dei costi fissi su un FFO che è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi due anni, ha raggiunto la quota dell’89% per l’intero sistema.
- 110 milioni per “tagli lineari” al comparto pubblico e azzeramento del fondo per le partite debitorie.
- 200 milioni che le Università devono versare nelle casse del tesoro a seguito del “tagliaspese” 2005-2006-2007
A tutto ciò va poi ulteriormente sommato l’effetto dell’inflazione che nell’ultimo biennio riguardo ai beni e servizi (acqua, elettricità, combustibili) è stato mediamente del 5% annuo.
Questo decremento di 1 miliardo si aggrava in maniera pesantissima raggiungendo 1,5 miliardi se si aggiungono:
- 200 milioni alla luce dei recenti dati sugli incrementi ISTAT previsti per l’anno 2007 relativi ai miglioramenti economici del personale docente (aumento 4,28%)
- 100 milioni per le progressioni di carriera
- 80 milioni per il nuovo contratto del personale tecnico-amministrativo (incremento del 4,46% per il solo 2007).
Mario Santamaria Responsabile Relazioni con i Media CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Piazza Rondanini, 48 – 00186 Roma Tel. +39 0668441801 Fax +39 0668441399
Qualcuno nella mailing list della rete nazionale precari ricerca fa notare che si potrebbero prendere i soldi dai pensionamenti:
Se 20000 strutturati saranno pensionati entro il 2013 e saranno ordinari e associati (facciamo al 50% per non saper ne leggere ne scrivere), vuol dire che in 6 anni si liberano risorse per 20000X2,5=50000 nuovi ricercatori. Se si passa solo al riequilibrio numerico si tratta di 20000 nuovi ricercatori in 6 anni e uno spazio per altri 30000 fra scatti di carriera e nuovi ingressi per evitare il ricorso al precariato per esigenze strutturali e non straordinarie. Quindi, senza sborsare neanche un ghello in più, si ottiene di risolvere il problema precariato e senza bloccare il sistema. Basta volerlo!